Mantenere viva la memoria di coloro che sono stati uccisi la mafia perché difendevano i nostri valori: Giustizia, Legalità e Libertà. Nell'anno in cui ricorre il trentunesimo anniversario della strage, commemoriamo il giudice Paolo Borsellino ucciso nel '92 in via d'Amelio insieme agli agenti della sua scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina ed Emanuela Loi. L’attentato avvenne a 57 giorni di distanza da quello di Capaci, in cui morirono Giovanni Falcone, amico e collega di Paolo Borsellino, sua moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. È nostro dovere tener viva la fiamma della memoria, perché il ricordo del sacrificio di queste donne e questi uomini, che donarono la propria vita per la lotta alla criminalità, non vada mai disperso ma diventi fonte di ispirazione ed esempio per le generazioni a seguire.