Passa ai contenuti principali

Rublo a picco, la Banca Centrale Russa porta i tassi al 12%.


La Banca Centrale Russa ha aumentato il tasso di riferimento di 350 punti base al 12%, con l'obiettivo di "limitare i rischi per la stabilità dei prezzi". 

Lo si legge nello statement diffuso al termine di una riunione straordinaria, arrivata dopo un crollo del rublo contro le principali valute internazionali e dopo le critiche arrivate da un consigliere economico del presidente Vladimir Putin. Per la Bank of Russia si tratta del secondo aumento consecutivo del costo del denaro e del più netto dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia quasi 18 mesi fa.

La Banca Centrale Russa ha spiegato che la pressione inflazionistica "sta crescendo": negli ultimi tre mesi la crescita dei prezzi correnti è stata in media del 7,6% in termini annualizzati su base destagionalizzata. La stessa misura dell'inflazione core è salita al 7,1%.

La crescita costante della domanda interna, che supera la capacità di espandere la produzione, amplifica la pressione inflazionistica sottostante e ha un impatto sulla dinamica del tasso di cambio del rublo attraverso l'elevata domanda di importazioni. Di conseguenza, "la trasmissione del deprezzamento del rublo ai prezzi sta guadagnando slancio e le aspettative di inflazione sono in aumento", viene sottolineato.

Con gli attuali tassi di crescita dei prezzi, "il rischio di una deviazione dell'inflazione verso l'alto dall'obiettivo nel 2024 è notevole". La decisione della banca centrale russa serve a "plasmare le condizioni monetarie e la dinamica complessiva della domanda interna necessarie per riportare l'inflazione al 4% nel 2024 e stabilizzarla ulteriormente vicino al 4%".

La Banca Centrale Russa terrà la prossima riunione di revisione dei tassi il 15 settembre 2023, con il comunicato stampa sulla decisione che sarà pubblicato alle 13:30 ora di Mosca.

Post popolari in questo blog

HOSTAGE IN GAZA

Un caro amico israeliano ha voluto condividere con me questo video, realizzato in Sudafrica, per chiedere la liberazione degli ostaggi israeliani catturati dai terroristi di Hamas un mese fa. Personalmente, mi ha emozionato. La lunga linea rossa - vista dall'alto - è in effetti l'insieme dei volti e nomi di coloro che sono stati sequestrati. Aviv (2 anni), Eden (28 anni), Kfir (1 anno), Jimmy (33 anni), Gadi (80 anni), Diza (84 anni), Nili (41 anni) sono solo alcune delle 241 persone inermi che sono state rapite da Hamas. La loro unica colpa è quella di essere ebrei.  Donne, bambini ed uomini che vengono usati ora come arma di ricatto dai terroristi e che sono alla mercé di questi sanguinari tagliagole.  Chiediamo il ritorno sicuro di tutti i cittadini che sono stati presi in ostaggio dal gruppo terroristico Hamas. Non ci riposeremo fino al rilascio e ritorno a casa in sicurezza di ognuno di loro. #BringThemHome (La visualizzazione su smartphone è ottimale a tutto schermo, clic

Morto Alfredo Mantici, Vicepresidente Albo Nazionale Analisti Intelligence. Guidò gli analisti del Sisde

Malore fatale in auto su via Aurelia.  Un medico di passaggio lo ha trovato privo di sensi a bordo della sua Volkswagen. Ha cercato di rianimarlo, lo stesso hanno fatto i suoi colleghi di due ambulanze partite dai presidi di Marina di San Nicola e di Ladispoli, ma tutto è stato inutile.  Ma chi era Alfredo Mantici? Dopo essersi laureato in Medicina Mantici ha frequentato l’Accademia navale di Livorno come allievo ufficiale di Marina dove è rimasto fino al 1978 quando è entrato al Sisde.  Nei Servizi ha ricoperto vari ruoli: ha lavorato presso la Divisione Analisi e Documentazione, come direttore della Sezione Analisi e Studi e poi come vice direttore e direttore della Divisione stessa.  È stato anche vice direttore della Divisione Relazioni Estere. In seguito  ha diretto le Divisioni Contro-Minaccia Diversificata e Contro-Minaccia Economica e Industriale dal 1997 al 2000, fino alla nomina di responsabile della Scuola di addestramento del Servizio. Nel 2002 è stato nominato capo del Dip

Pavel Durov, il fondatore di Telegram, è stato arrestato in Francia

Il creatore ed Amministratore delegato di Telegram, il miliardario Pavel Durov, è stato arrestato all'aeroporto di Parigi e messo in custodia. Da quanto si è appreso, sarebbe stato arrestato subito dopo il suo arrivo in Francia dall'Azerbaigian dove è giunto con un aereo privato.  Secondo fonti francesi, Durov è stato messo in custodia come misura restrittiva nell'ambito di in un procedimento penale. Ufficialmente le autorità non hanno ancora annunciato l'arresto di Durov. Tuttavia, sembra che le accuse mosse dalle autorità francesi nei confronti di Durov siano connesse con il fatto che Telegram, di fatto agevoli il traffico illegale di droga, i crimini di pedopornografia e altre frodi. Questo perché Telegram rifiuta di collaborare con le autorità. Fonti vicine agli investigatori sostengono che nei confronti di Durov fosse stato emesso un mandato di cattura che, appena l'uomo d'affari è giunto in Francia, ha fatto scattare l'arresto. Resta da capire come mai