Ho accolto con piacere, e ne sono onorato, l’invito a scrivere una recensione del volume “Sicurezza Urbana ed Integrata” per la stima sincera che nutro nei confronti dell’autore e del percorso di vita e professionale che lo ha portato a occuparsi oggi, con tanta autorevolezza, di una materia così delicata e complessa. Il testo di Francesco Zamponi, con esposizione chiara e scorrevole, offre uno sguardo ben articolato dell’intera materia, frutto dell’acume del giurista e della particolare sensibilità di chi a quell’ordinamento appartiene. I successi di polizia giudiziaria degli anni ’90 nei confronti delle associazioni mafiose, dopo l’offensiva terroristica di queste ultime, hanno determinato un’attenzione più marcata verso temi precedentemente liquidati, in termini riduttivi, come microcriminalità. Se, dunque, la sicurezza urbana è un bene complesso, composto da una pluralità di interessi pubblici, e la sicurezza integrata è una strategia multiattoriale e multifattoriale, è inevitabile conseguenza che la governance della sicurezza divenga globale, plurale e articolata. Ciò - è sempre il caso di ricordare - dentro una chiara distinzione di competenze, che però si intrecciano e si coniugano, con l’esigenza di una costante e coerente opera di coordinamento. Va rimarcato, inoltre, come la sicurezza percepita rappresenti l’altra faccia della medaglia della sicurezza, con il suo lato soggettivo, che non può tuttavia essere trascurato. Ma ci vuole cautela: se bisogna corrispondere a questa domanda psicologica dei cittadini, dall’altro non si deve cedere a politiche emozionali, perché, in senso costituzionale, la sicurezza è solo quella oggettiva, la effettiva tutela dei beni giuridici fondamentali. La nitidezza espositiva e la solida base concettuale dell’opera di Francesco Zamponi assicurano scorrevolezza di lettura e facilità di comprensione di tali aspetti ed hanno portato al suo inserimento nella “Collana Sicurezza & Intelligence”, le cui finalità e impostazioni appaiono compiutamente rispettate. Chiudo con un augurio ai tanti che sono certo leggeranno “Sicurezza Urbana ed Integrata” che possano trarre arricchimento culturale e professionale da un’opera coinvolgente e ricca di spunti che merita di essere letta con l’attenzione e la partecipazione che la materia richiede.
Un caro amico israeliano ha voluto condividere con me questo video, realizzato in Sudafrica, per chiedere la liberazione degli ostaggi israeliani catturati dai terroristi di Hamas un mese fa. Personalmente, mi ha emozionato. La lunga linea rossa - vista dall'alto - è in effetti l'insieme dei volti e nomi di coloro che sono stati sequestrati. Aviv (2 anni), Eden (28 anni), Kfir (1 anno), Jimmy (33 anni), Gadi (80 anni), Diza (84 anni), Nili (41 anni) sono solo alcune delle 241 persone inermi che sono state rapite da Hamas. La loro unica colpa è quella di essere ebrei. Donne, bambini ed uomini che vengono usati ora come arma di ricatto dai terroristi e che sono alla mercé di questi sanguinari tagliagole. Chiediamo il ritorno sicuro di tutti i cittadini che sono stati presi in ostaggio dal gruppo terroristico Hamas. Non ci riposeremo fino al rilascio e ritorno a casa in sicurezza di ognuno di loro. #BringThemHome (La visualizzazione su smartphone è ottimale a tutto schermo, clic