Ho accolto con piacere, e ne sono onorato, l’invito a scrivere una recensione del volume “Sicurezza Urbana ed Integrata” per la stima sincera che nutro nei confronti dell’autore e del percorso di vita e professionale che lo ha portato a occuparsi oggi, con tanta autorevolezza, di una materia così delicata e complessa. Il testo di Francesco Zamponi, con esposizione chiara e scorrevole, offre uno sguardo ben articolato dell’intera materia, frutto dell’acume del giurista e della particolare sensibilità di chi a quell’ordinamento appartiene. I successi di polizia giudiziaria degli anni ’90 nei confronti delle associazioni mafiose, dopo l’offensiva terroristica di queste ultime, hanno determinato un’attenzione più marcata verso temi precedentemente liquidati, in termini riduttivi, come microcriminalità. Se, dunque, la sicurezza urbana è un bene complesso, composto da una pluralità di interessi pubblici, e la sicurezza integrata è una strategia multiattoriale e multifattoriale, è inevitabile conseguenza che la governance della sicurezza divenga globale, plurale e articolata. Ciò - è sempre il caso di ricordare - dentro una chiara distinzione di competenze, che però si intrecciano e si coniugano, con l’esigenza di una costante e coerente opera di coordinamento. Va rimarcato, inoltre, come la sicurezza percepita rappresenti l’altra faccia della medaglia della sicurezza, con il suo lato soggettivo, che non può tuttavia essere trascurato. Ma ci vuole cautela: se bisogna corrispondere a questa domanda psicologica dei cittadini, dall’altro non si deve cedere a politiche emozionali, perché, in senso costituzionale, la sicurezza è solo quella oggettiva, la effettiva tutela dei beni giuridici fondamentali. La nitidezza espositiva e la solida base concettuale dell’opera di Francesco Zamponi assicurano scorrevolezza di lettura e facilità di comprensione di tali aspetti ed hanno portato al suo inserimento nella “Collana Sicurezza & Intelligence”, le cui finalità e impostazioni appaiono compiutamente rispettate. Chiudo con un augurio ai tanti che sono certo leggeranno “Sicurezza Urbana ed Integrata” che possano trarre arricchimento culturale e professionale da un’opera coinvolgente e ricca di spunti che merita di essere letta con l’attenzione e la partecipazione che la materia richiede.
Il creatore ed Amministratore delegato di Telegram, il miliardario Pavel Durov, è stato arrestato all'aeroporto di Parigi e messo in custodia. Da quanto si è appreso, sarebbe stato arrestato subito dopo il suo arrivo in Francia dall'Azerbaigian dove è giunto con un aereo privato. Secondo fonti francesi, Durov è stato messo in custodia come misura restrittiva nell'ambito di in un procedimento penale. Ufficialmente le autorità non hanno ancora annunciato l'arresto di Durov. Tuttavia, sembra che le accuse mosse dalle autorità francesi nei confronti di Durov siano connesse con il fatto che Telegram, di fatto agevoli il traffico illegale di droga, i crimini di pedopornografia e altre frodi. Questo perché Telegram rifiuta di collaborare con le autorità. Fonti vicine agli investigatori sostengono che nei confronti di Durov fosse stato emesso un mandato di cattura che, appena l'uomo d'affari è giunto in Francia, ha fatto scattare l'arresto. Resta da capire come mai