Il tribunale finlandese per la prima volta ha deciso di confiscare i beni russi congelati. Lo riferisce Helsingin Sanomat. Nell’aprile dello scorso anno le autorità finlandesi hanno sequestrato, su richiesta della società ucraina "Naftogaz", un terreno con una superficie di oltre tremila metri quadrati del Centro russo di scienza e cultura. La "Naftogaz" ha presentato una richiesta di risarcimento di 5 miliardi di dollari alla Russia per le perdite e le proprietà perdute dalla società nella Crimea annessa l'estate scorsa. La base del reclamo era la decisione del tribunale arbitrale dell'Aia che ha obbligato Mosca a pagare un risarcimento alla società ucraina, il cui importo dovrebbe corrispondere al valore di mercato delle attività di Naftogaz in Crimea. "Naftogaz" ha avvertito che, se la Russia si fosse rifiutata di pagare, avrebbe fatto causa presso i tribunali dei Paesi in cui si trovano beni russi. Il Cremlino aveva precedentemente annunciato
"Niente è più necessario ed utile ad un generale del conoscere le intenzioni ed i progetti del nemico. Quanto più difficile è l'acquisizione di questa conoscenza tanto maggiore è il merito di chi riesce a prevederla". Niccolò Macchiavelli