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Le truppe della Corea del Nord stanno invadendo un Paese in Europa


Mentre in Italia c'è chi parla di soluzione coreana per l'Ucraina e paventa il rischio di una escalation nucleare, riproponendo acriticamente la narrazione russa, per ironia della sorte la Corea del Nord manda i propri militari a combattere nel cuore dell'Europa. 

La Corea del Nord e l'Iran stanno aiutando la Russia a invadere l'Ucraina, a rovesciare una democrazia in Europa. I soldati nordcoreani sono in Europa per uccidere cittadini europei. Tuttavia, sembra che la cosa non ci tocchi. In questo momento si tratta di 10.000 soldati, ma se non agiamo subito, ne seguiranno sicuramente altri. A dirlo è il ministro della difesa di Pyongyang in persona.  

Secondo quanto viene riferito, le truppe nordcoreane stanno aiutando con l'artiglieria, di cui Pyongyang è un importante fornitore della Russia. Tuttavia, la Corea del Nord non fa solo questo. Manda anche i propri operai per incrementare la produzione delle fabbriche russe di armamenti.

"Nella coalizione di criminali al fianco di Putin è già coinvolta la Corea del Nord, in particolare la famiglia Kim, che schiavizza oltre 20 milioni di persone in Corea del Nord", ha dichiarato Zelenskyy, rivolgendosi al Parlamento di Kyiv mercoledì.

"La nostra intelligence ha osservato non solo il trasferimento di armi dalla Corea del Nord alla Russia, ma anche il trasferimento di individui. Si tratta di lavoratori inviati alle fabbriche russe per sostituire quelli uccisi in guerra, nonché di personale per l'esercito russo".

Consentitemi una riflessione in barba a tutti gli estimatori di Mosca che continuano a spendere fiumi di inchiostro per dipingere la Russia come una "superpotenza". Se, come voi dite, la Russia stesse realmente prevalendo sul campo di battaglia non pensate che non avrebbe alcun bisogno di ricorrere all'aiuto di un Paese come la Corea del Nord? 

Venendo poi alla cosiddetta "soluzione coreana", la storia dei nostri giorni dimostra come le questioni irrisolte prima o poi presentino il conto. In Corea, nel 1953, finì con un compromesso  perché l'opinione pubblica americana era esausta dai sacrifici della seconda guerra mondiale. Gli Stati Uniti non furono sconfitti sul terreno militare, ma nelle proprie piazze.

Figlia di quella resa è la Corea del Nord che oggi viene a dare manforte alla Russia, assieme all'Iran.

Vogliamo davvero che lo stesso accada in Ucraina? Vogliamo arrenderci senza combattere? Perché quella che alcuni chiedono non sarebbe una pace giusta ma una resa incondizionata. E, che sia chiaro, non solo dell'Ucraina, ma di tutte le democrazie, collettivamente sconfitte dalle dittature. 

Come disse Cesare Pavese: "Non ci si libera di una cosa evitandola, ma soltanto attraversandola". 

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