Il poster "Who Aids?" fu pubblicato nel 1940 su Punch Magazine, facendo riferimento all'invasione sovietica della Finlandia, nota anche come Guerra d'Inverno, iniziata il 30 novembre 1939.
Vale la pena ricordare come tutto ebbe inizio. I sovietici fecero una serie di richieste. Tra l'altro, pretesero che la Finlandia dovesse cedere una parte significativa del territorio di confine in cambio di terre altrove. La scusa? "Motivi di sicurezza". In particolare, la protezione di Leningrado, che si trovava a soli 32 km dal confine finlandese.
Vi ricorda qualcosa? Oggi, la Russia sta usando la stessa vecchia narrativa di Stalin. "Nessuna espansione della NATO - dice Putin - perché ci sentiamo minacciati", il tutto mentre continuano a invadere altre nazioni.
"Non bombardate le nostre basi aeree perché ci sentiamo minacciati". Eppure sono loro a bombardare incessantemente altre nazioni sovrane.
Quando la Finlandia rifiutò, i sovietici la invasero. Quando l'offensiva di Mosca subì una battuta d'arresto, i sovietici ridimensionarono le proprie ambizioni, indicando di essere pronti a negoziare la pace. Tuttavia, dopo essersi riorganizzati e aver adottato nuove tattiche, ripresero la loro offensiva nel febbraio del 1940 e sfondarono le difese finlandesi sull'istmo di Carelia.
Non è una novità. Quando Mosca non vince, inizia a "negoziare" - solo per riorganizzarsi e colpire di nuovo. Abbiamo visto questo modello già attuato in Finlandia e, più recentemente, in Cecenia.
C'è un'altra analogia tra quella orribile pagina di storia europea ed i nostri giorni. Così come allora la propaganda sovietica definiva la leadershipn finlandese una "cricca fascista viziosa e reazionaria", ora Mosca parla di voler "denazificare" l'Ucraina.
Ma torniamo ai nostri giorni. Ricordate cosa è accaduto quando la Finlandia è entrata a far parte della NATO? E ditemi, ricordate cosa è accaduto quando la Svezia è entrata a far parte della NATO? Non ricordate nulla semplicemente perché non è successo assolutamente nulla. Perché l'ingresso di Finlandia e Svezia nella NATO è stata una mossa forte e i russi capiscono solo il linguaggio della forza.
Ecco spiegato perché l'Ucraina deve aderire alla NATO.