La stella della scherma ucraina Olha Kharlan ha vinto la prima medaglia del suo Paese alle Olimpiadi di Parigi 2024 il 29 luglio, prendendo il bronzo nella sciabola femminile. In una dichiarazione carica di emozioni, Kharlan ha dedicato la sua medaglia a tutti gli atleti ucraini "che non hanno potuto venire qui perché sono stati uccisi dalla Russia".
Secondo le autorità ucraine, un totale di 487 atleti ucraini sono stati uccisi a causa dell'invasione russa, tra cui numerosi ex olimpionici e futuri aspiranti olimpici.
La vittoria olimpica di Kharlan ha un ulteriore significato per l'Ucraina, in quanto ha quasi perso la possibilità di partecipare alle Olimpiadi di Parigi per essersi rifiutata, durante il Campionato mondiale di scherma 2023, di stringere la mano all'avversaria russa, come forma di protesta contro la guerra, offrendosi invece di picchiettare le lame. La schermitrice russa aveva rifiutato questa offerta ed aveva inscenato una protesta che aveva portato alla squalifica di Kharlan, rendendole praticamente impossibile partecipare ai Giochi Olimpici del 2024.
L'incidente ha scatenato un acceso dibattito sul ruolo della politica nello sport e sulla partecipazione degli atleti russi agli eventi internazionali in un momento in cui la Russia sta conducendo la più grande invasione militare europea dalla Seconda guerra mondiale.
A seguito di un'ondata di proteste contro questa esclusione, Kharlan è stata reintegrata, ricevendo anche il sostegno personale del presidente del Comitato olimpico internazionale, Thomas Bach. Nel frattempo, il gesto di Kharlan l'ha resa un'eroina per milioni di ucraini.
Il gesto della Kharlan ha evidenziato le complesse questioni morali che gli atleti ucraini devono affrontare quando competono a livello internazionale mentre il loro Paese sta lottando per la sopravvivenza nazionale.
La tennista ucraina Elina Svitolina, in particolare, ha attirato i titoli dei giornali per la sua decisione di evitare le strette di mano con i tennisti russi e bielorussi. Alcuni critici hanno accusato gli ucraini di politicizzare lo sport, e hanno sostenuto che non sia giusto responsabilizzare i singoli russi per i crimini commessi dal Cremlino.
Personalmente io sono tra coloro che supportano le proteste ucraine, poiché il Cremlino usa lo sport come strumento di propaganda, per non parlare dei legami esistenti tra alcuni atleti russi e il regime di Putin (su questo argomento puoi leggere di più qui).