Passa ai contenuti principali

Mosca conferma: «Arrestata e detenuta una giornalista ucraina»


Il ministero della Difesa russo ha confermato che la giornalista ucraina Viktoria Roshchyna, scomparsa nell'agosto 2023, è detenuta nel territorio occupato dai russi. Lo ha riferito l'Unione nazionale dei giornalisti ucraini. La conferma della detenzione è arrivata con una lettera inviata al padre della giornalista a fine aprile: «Secondo le informazioni disponibili, Roshchyna Viktoria Volodymyrivna... è stata arrestata e si trova attualmente nel territorio della Federazione Russa», si legge nella comunicazione. 

La Croce rossa ha confermato l'arresto e ha affermato di non avere accesso a lei al momento. Roshchyna è scomparsa il 3 agosto 2023 mentre faceva un reportage nel territorio occupato dai russi. Ha coperto l'invasione per diversi organi di informazione ucraini. 

Nel marzo 2022, Roshchyna era stata arrestata per 10 giorni da agenti del Servizio di sicurezza federale russo (Fsb) mentre lasciava Berdiansk in direzione di Mariupol. La International Women's Media Foundation ha assegnato a Viktoria Roshchyna il premio «Courage in Journalism» nel 2022.

Post popolari in questo blog

Sopraffazione e disonore

Il disonore è evidente. Abbandonare il popolo ucraino a chi ha distrutto le sue case, deportato i suoi bambini e cercato di annientarne l'identità significa tradire sé stessi e il mondo. Trattare l'Ucraina come un fastidio riporta alla parola desueta "onore", ormai malvista perché associata a concetti apparentemente superati.  Le parole di Mattarella, che collocano l'invasione russa nella storia europea come la riproduzione a parti invertite dei fasti osceni del Terzo Reich imperialista a caccia del suo spazio vitale, contrastano con il cinismo della Casa Bianca trumpiana, che baratta la pace con un piatto di lenticchie, le terre rare. Il disonore dell'abbandono dell'alleato, della commercializzazione della pace, emerge nella sua forma più schietta e ultimativa. Un popolo non è un concetto astratto: è fatto di vecchi e bambini, di giovani donne e uomini, delle loro case, della loro lingua, della loro cultura. Un popolo invaso è la gioia trasformata in mest...

Export, l’Europa sotto l’ondata di merci cinesi respinte dagli Usa. I rischi per aziende e Bce

L’Europa rischia di diventare il nuovo terminale dell’ondata di merci cinesi respinte dagli Stati Uniti. Dopo l’inasprimento dei dazi deciso da Donald Trump, Pechino ha iniziato a dirottare parte della propria produzione verso l’Eurozona, dove le barriere commerciali restano più basse e la domanda di beni a basso costo è ancora sostenuta. L’effetto si sta già facendo sentire tra le aziende europee, costrette a fronteggiare una concorrenza sempre più agguerrita da parte di prodotti cinesi spesso sostenuti da ingenti sussidi pubblici e venduti a prezzi con cui i produttori locali difficilmente riescono a competere. La sovrapproduzione cinese, alimentata da una domanda interna debole e da politiche industriali espansive, cerca ora nuovi sbocchi in mercati aperti come quello europeo. Le conseguenze vanno oltre il semplice equilibrio commerciale. Un afflusso massiccio di prodotti cinesi nell’Eurozona potrebbe infatti contribuire a raffreddare ulteriormente l’inflazione, già in calo rispett...

Speciale GR 1 - Crisi siriana

Oggi sono stato invitato per un commento allo Speciale sulla Crisi siriana, condotto da Massimo Giraldi e Marco Barbonaglia. Potete ascoltare il mio intervento dopo quello della corrispondente RAI da Mosca. Vi auguro un buon ascolto.