Una vita in fuga, costretti a nascondersi. Per Volya e Andrei Pavuk l'autoesilio in una località segreta in Lituania è la loro nuova vita. Dallo scantinato di un edificio che non vi possiamo mostrare, alla periferia della capitale Vilnius, la coppia di dissidenti e blogger fuggiti alle galere del dittatore bielorusso Alexander Lukashenko continua a lottare contro il regime. Un regime, dice Volia, che non lascia spazio al minimo dissenso.
“In Bielorussia - dice l'esule bielorussa - tutto ciò che fai è politica, anche se per esempio organizzi una raccolta fondi per un ospedale, si tratta di politica perché non è un'iniziativa del governo, ma del popolo, ed è politica. Per questo abbiamo avuto molti problemi a causa della nostra attività civica. Eravamo diventati troppo popolari in Bielorussia, molte persone ci sostenevano e questo era un problema per il regime bielorusso. Se non fossimo scappati saremmo in prigione”.
Condannati a 12 e 8 anni in contumacia, nel giugno del 2024 avevano già trovato rifugio in Lituania.
Puoi guardare il servizio andato in onda il 14 dicembre.
