Queste due fotografie, scattate a solo un anno di distanza, raccontano qualcosa che va oltre le parole: la storia di un genocidio che sta avvenendo sotto gli occhi di tutti, in tempo reale.
Nella foto in alto, Anastasiia Bolotova e suo marito Ivan aspettano la nascita del loro bambino. Un momento di speranza, di futuro, di vita che inizia.
Nella foto in basso, Anastasiia è in piedi con il loro giovane figlio, accanto al ritratto di un eroe che non potrà mai stringerlo tra le proprie braccia.
Ivan Bolotov era un pilota da caccia dell’Aeronautica Militare Ucraina. È stato ucciso in azione nel febbraio 2025. Aveva solo 24 anni.
Io non sono ucraino. Tuttavia, sarebbe sbagliato pensare che questa non sia anche la nostra guerra. Perché riguarda tutti noi che crediamo nella dignità umana, nella libertà e nel diritto di vivere senza paura.
Questa non è solo la tragedia di una famiglia. È la realtà quotidiana di migliaia di famiglie ucraine. Ogni giorno, la brutale guerra di aggressione della Russia continua a strappare vite e a lasciare vuoti che nessuno potrà mai colmare. Sono padri che non vedranno mai crescere i propri figli. Sono giovani donne che diventano vedove quando la loro vita insieme stava appena iniziando. Sono sorelle, fratelli, madri e padri che restano con una fotografia in mano e un silenzio che non si può riempire.
Mentre il mondo discute di mappe, numeri e statistiche, l’Ucraina guarda volti. Volti come quello di Ivan. Volti che rappresentano futuri rubati. Dietro ogni parola “eroe” c’è una casa che non sarà mai più la stessa. Dietro ogni titolo di giornale c’è una famiglia spezzata.
La Russia non sta solo uccidendo persone. Sta uccidendo sogni, relazioni, possibilità. Sta cercando di cancellare famiglie, storie, identità.
Non possiamo distogliere lo sguardo. Non possiamo permetterci di “stancarci” di questa guerra.
Perché per Anastasiia, e per migliaia di persone come lei, la guerra non finisce quando le sirene tacciono. Continua ogni giorno, in quello spazio vuoto accanto a loro nelle fotografie di famiglia.
Gloria eterna a Ivan. Forza ad Anastasiia. Rispetto, solidarietà e speranza per l’Ucraina e per il suo popolo.
