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Chiesa ortodossa e greco-cattolica ucraine: insieme contro la distorsione religiosa della guerra


Il metropolita Epifanio, primate della Chiesa ortodossa dell’Ucraina, ha denunciato con fermezza l’uso strumentale della religione da parte della Russia per giustificare la propria aggressione contro l’Ucraina. Intervenendo alla Conferenza internazionale Forum 2000 a Praga, il leader religioso ha affermato che Mosca continua a diffondere la falsa narrazione secondo cui la guerra in corso sarebbe una difesa dei cosiddetti “valori tradizionali” contro l’avanzata del “liberalismo senza Dio”. Secondo Epifanio, questa retorica, ampiamente propagata nello spazio euroatlantico, serve a presentare la Russia non come aggressore, ma come un presunto difensore del cristianesimo tradizionale, manipolando così l’opinione pubblica internazionale. Allo stesso tempo, all’interno del Paese, il Cremlino alimenta l’ideologia del “Russkiy Mir”, dipingendo la guerra contro l’Ucraina come un “dovere sacro” volto a “liberare la Santa Rus’” dall’influenza di un Occidente eretico e privo di fede. Il metropolita ha sottolineato come questo uso distorto della religione costituisca uno dei pilastri della propaganda di guerra russa, finalizzata a raccogliere sostegno interno e internazionale per sostenere l’aggressione, sfruttando le istituzioni religiose come strumenti di manipolazione e di consolidamento del consenso. Epifanio ha avvertito che, anche dopo oltre tre anni e mezzo di conflitto, molti continuano a sottovalutare il ruolo del fattore pseudo-religioso nella giustificazione e nella promozione dell’aggressione russa.

Anche il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, ha descritto la drammatica situazione nel suo consueto messaggio video settimanale, denunciando che le principali città ucraine, tra cui Kyiv, si ritrovano spesso senza elettricità e acqua, con la vita dei civili ridotta a un vero inferno. Shevchuk ha avvertito che l’inverno imminente potrebbe rivelarsi uno dei periodi più difficili della storia recente del Paese e ha rivolto un appello alla comunità internazionale affinché non distolga lo sguardo da ciò che sta accadendo. “Oggi vogliamo che il mondo senta”, ha detto, “che proprio mentre i leader degli Stati, anche in Russia, parlano di pace, assistiamo a un’escalation della guerra senza precedenti”.

Ai lavori del Forum ha partecipato anche l’on. Lisa Yasko, membro del Parlamento ucraino, che ha sottolineato: "La Russia continua a lanciare attacchi missilistici contro le città ucraine, terrorizzando i civili e colpendo le infrastrutture energetiche. L’aggressore tenta di far piombare milioni di persone nell’oscurità. La risposta deve essere forte, unita e fondata sui principi della legalità".

La deputata ha inoltre evidenziato come, nel corso del dibattito, sia emerso "l’uso della Chiesa come arma da parte della Russia per giustificare i crimini di guerra", ribadendo che "il mondo deve conoscere la verità e agire di conseguenza".

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