Non tutti i bambini ucraini potranno tornare a scuola quest’anno. Alcuni di loro non varcheranno mai più quelle porte: la loro vita è stata spezzata dalle bombe e dagli attacchi russi.
Davanti all’ingresso di una scuola, decine di piccole scarpe sono state disposte in fila, silenzioso memoriale per ricordare i bambini che non ci sono più. Un gesto semplice ma potente, che racconta il vuoto lasciato da ogni bambino ucciso e il dolore di un Paese che continua a pagare un prezzo altissimo.
Ma oltre a chi è stato ucciso, ci sono anche i bambini rapiti e deportati in Russia, lontani dalle loro famiglie. Molti di loro vengono inseriti in istituti o famiglie affidatarie, sottoposti a processi di russificazione che cancellano la loro identità e li separano dalle radici ucraine. Una ferita profonda che aggiunge dolore alla tragedia della guerra e priva intere comunità del futuro.
Quelle scarpe, simbolo di un’infanzia interrotta, ricordano che dietro ai numeri della guerra ci sono storie, famiglie e sogni infranti.