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Ombre sul Cyberspazio: lo Spionaggio Globale della Cina

Nel silenzio dei cavi sottomarini e dei router nascosti nei data center di tutto il mondo, scorre un flusso invisibile di informazioni che può cambiare le sorti di governi, aziende e persino di intere nazioni.

Nel mese di settembre 2025 è stato pubblicato, dal Federal Bureau of Investigation (FBI) e da altre agenzie internazionali di cybersicurezza, il rapporto Countering Chinese State-Sponsored Actors Compromise of Networks Worldwide to Feed Global Espionage System. Questo rapporto congiunto evidenzia le attività di attori statali sponsorizzati dalla Repubblica Popolare Cinese (RPC) che mirano a compromettere reti globali per alimentare un sistema di spionaggio su scala mondiale.

Questo lo scenario, un gruppo di hacker sponsorizzati dallo Stato cinese opera come un’ombra globale: Salt Typhoon, OPERATOR PANDA, RedMike, UNC5807 e GhostEmperor sono nomi che indicano squadre incredibilmente organizzate, capaci di penetrare reti critiche e muoversi tra sistemi diversi senza farsi notare. 

Il loro obiettivo è chiaro: raccogliere dati strategici e costruire un sistema di spionaggio che abbraccia il pianeta. Gli attacchi prendono di mira dispositivi fondamentali come i router di backbone delle telecomunicazioni, ma anche quelli più periferici, modificando il loro firmware per installare backdoor invisibili, sfruttando credenziali rubate o predefinite e creando canali segreti tra reti compromesse. Ogni operazione è pianificata con cura, pensata per rimanere nascosta e duratura nel tempo, mentre informazioni sensibili viaggiano silenziosamente verso mani sconosciute. Gli effetti di queste campagne sono concreti e potenzialmente devastanti: decisioni politiche, strategie economiche e piani di difesa possono essere influenzati da dati sottratti senza che nessuno se ne accorga. 

Non sono immuni a queste minacce nemmeno i Paesi tradizionalmente considerati “sicuri”: Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Canada, Nuova Zelanda, Giappone, Germania, Finlandia, Repubblica Ceca e Italia sono stati tutti colpiti, dimostrando quanto la vulnerabilità sia globale. 

La risposta, fortunatamente, è altrettanto internazionale: agenzie di sicurezza e intelligence collaborano per tracciare queste minacce, condividere informazioni e suggerire misure preventive, mentre aziende e cittadini sono chiamati a fare la loro parte, aggiornando dispositivi, usando password complesse e vigilando sul traffico digitale. 

Questo rapporto ci ricorda che il cyberspazio è un territorio complesso e insidioso: un luogo in cui le informazioni possono diventare armi e la sicurezza non è mai garantita. La lotta non è più solo tecnologica, ma anche di consapevolezza e cooperazione globale, una vigilanza costante che unisce governi, aziende e cittadini contro chi tenta di trasformare le reti del mondo in un gigantesco sistema di spionaggio invisibile, dove ogni dato rubato è un pezzo di potere che cambia gli equilibri senza clamore, silenziosamente, mentre il mondo continua a scorrere come se nulla stesse accadendo.

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