La Russia convoca l’incaricato d’affari italiano a Mosca per protestare contro… l’odio anti-russo in Italia. Sì, avete letto bene.
Il ministero degli Esteri russo ha deciso di convocare Giovanni Scopa, rappresentante italiano a Mosca, per notificargli una formale protesta contro quella che definisce una “campagna anti-russa nello spazio informativo italiano” e la “reazione sproporzionata” del governo italiano a una lista pubblicata dallo stesso ministero russo. Lista che, udite udite, pretende di indicare gli “esempi di discorsi di odio” contro la Russia.
Insomma: Mosca pubblica una raccolta selettiva e politicizzata di dichiarazioni occidentali per lamentarsi dell’odio, e poi si scandalizza se qualcuno reagisce. È come se un piromane denunciasse i vigili del fuoco per uso eccessivo dell’acqua.
Siamo al paradosso: un governo che da anni diffonde disinformazione, giustifica invasioni, reprime ogni dissenso interno, e definisce “nazisti” tutti quelli che non si piegano alla sua narrativa… adesso si sente offeso. E accusa l’Italia – l’Italia! – di promuovere odio. Se non fosse tragico, sarebbe quasi comico.
Certo, la libertà di stampa e di opinione in Italia può dare fastidio a chi è abituato al pensiero unico di Stato. Ma da qui a parlare di “campagna d’odio” ce ne passa. Forse al Cremlino servirebbe un po’ di autocritica. O almeno un dizionario.
