Passa ai contenuti principali

Papa Leone XIV incontra Zelensky: "Pronti a ospitare in Vaticano i negoziati di pace"

Il presidente ucraino: "Grazie per il sostegno e l'aiuto, specie per i bimbi rapiti, affinché tornino nel nostro Paese".

Un incontro durato circa mezz'ora, quello tra tra Papa Leone XIV e Volodymyr Zelenskyy, avvenuto poco dopo l'arrivo del presidente ucraino in terra italiana, nella residenza per le vacanze estive di Castel Gandolfo. 

Meno di un'ora, ma più che sufficiente per salutarsi con la proposta, da parte del pontefice, di accogliere in Vaticano gli eventuali negoziati di pace. 

Zelenskyy, sbarcato in Italia per la Ukraine Recovery Conference 2025, la conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina che prende domani il via a Roma, è giunto a Castel Gandolfo intorno alle 13.30 ed è stato accolto dal Reggente della Prefettura della Casa Pontificia, monsignor Leonardo Sapienza.

A Villa Barberini Papa Leone ha incontrato Zelenskyy sulla soglia della sala dove lo ha ricevuto; dopo la stretta di mano il leader ha detto "thank you so much" in inglese, quindi ha fatto un complimento sulla vista del Lago Albano. 

Quando si sono seduti, Leone ha chiesto se Zelenskyy capisse l'inglese e poi ha introdotto il colloquio domandando: "How are things going?" ("Come stanno andando le cose?"). Al termine del colloquio il reggente della Casa Pontificia, Leonardo Sapienza, ha accompagnato il Papa e il leader ucraino al balcone da cui si sono affacciati. 

È la seconda volta che i due hanno modo di dialogare dal vivo: la prima era avvenuta lo scorso 18 maggio, in occasione del faccia a faccia in Vaticano, successivo alla messa di inizio Pontificato di Leone.

L'urgenza di una pace giusta che duri nel tempo, il dolore per le vittime della guerra e il rilancio della disponibilità di ospitare in Vaticano i negoziati tra Ucraina e Russia: è questa la sintesi del colloquio centrato, come comunicato dalla Santa Sede con una nota, sul conflitto in corso e l'urgenza "di percorsi di pace giusti e duraturi". "Nel corso del cordiale colloquio - si legge ancora nel testo -, si è ribadita l’importanza del dialogo come via privilegiata per porre fine alle ostilità". 

Leone XIV, fanno sapere ancora dal Vaticano, "ha espresso dolore per le vittime e rinnovato la propria preghiera e vicinanza al popolo ucraino, incoraggiando ogni sforzo volto alla liberazione dei prigionieri e alla ricerca di soluzioni condivise". Dal Papa, poi, è arrivata la rinnovata disponibilità "ad accogliere in Vaticano i Rappresentanti di Russia e Ucraina per i negoziati".

Zelenskyy ha espresso gratitudine al Santo Padre per la disponibilità mostrata. "Sono grato per l'incontro e la conversazione molto approfondita con Papa Leone XIV. Apprezziamo tutto il suo sostegno e ogni sua preghiera per la pace in Ucraina. La proposta di tenere incontri a livello di leader in Vaticano rimane aperta e pienamente fattibile, con l'obiettivo di fermare l'aggressione russa e raggiungere una pace stabile, duratura e autentica", le sue parole affidate a un post su X. 

Zelenskyy ha però specificato che, al momento, "solo Mosca continua a respingere questa proposta, così come ha respinto tutte le altre iniziative di pace. Continueremo a rafforzare la solidarietà globale affinché la diplomazia possa continuare ad avere successo". 

Quindi ha "ringraziato in modo particolare il Papa per il suo sostegno ai bambini ucraini, in particolare a quelli rimpatriati dalla prigionia russa. I bambini ucraini hanno ora l'opportunità di riabilitarsi e riposare in Italia, e tale ospitalità e sincerità sono estremamente importanti".

Zelenskyy, sempre a mezzo social, ha rivelato di aver discusso "dei continui sforzi del Vaticano per aiutare a rimpatriare i bambini ucraini rapiti dalla Russia", e di aver parlato "con Sua Santità del profondo rispetto che la società ucraina nutre per Andrej Sheptytskij e per le sue azioni, tra cui il salvataggio degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale e la sua difesa della fede cristiana. 

Ci auguriamo che il contributo e i meriti del Metropolita Sheptytskij ricevano il riconoscimento che meritano". Infine l'annuncio di Zelenskyy che ha "invitato il Papa a visitare l'Ucraina". Alla fine il Papa e Zelensky si sono scambiati i doni e si sono affacciati dal balcone di Villa Barberi

Lasciando Villa Barberini il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, ha rilasciato una breve dichiarazione ai media vaticani ringraziando il Pontefice e "il Vaticano" per l'aiuto e il supporto, "in particolare per riavere i nostri bambini, rubati dalla Russia durante questa guerra, affinché tornino in Ucraina".

Post popolari in questo blog

Sopraffazione e disonore

Il disonore è evidente. Abbandonare il popolo ucraino a chi ha distrutto le sue case, deportato i suoi bambini e cercato di annientarne l'identità significa tradire sé stessi e il mondo. Trattare l'Ucraina come un fastidio riporta alla parola desueta "onore", ormai malvista perché associata a concetti apparentemente superati.  Le parole di Mattarella, che collocano l'invasione russa nella storia europea come la riproduzione a parti invertite dei fasti osceni del Terzo Reich imperialista a caccia del suo spazio vitale, contrastano con il cinismo della Casa Bianca trumpiana, che baratta la pace con un piatto di lenticchie, le terre rare. Il disonore dell'abbandono dell'alleato, della commercializzazione della pace, emerge nella sua forma più schietta e ultimativa. Un popolo non è un concetto astratto: è fatto di vecchi e bambini, di giovani donne e uomini, delle loro case, della loro lingua, della loro cultura. Un popolo invaso è la gioia trasformata in mest...

Export, l’Europa sotto l’ondata di merci cinesi respinte dagli Usa. I rischi per aziende e Bce

L’Europa rischia di diventare il nuovo terminale dell’ondata di merci cinesi respinte dagli Stati Uniti. Dopo l’inasprimento dei dazi deciso da Donald Trump, Pechino ha iniziato a dirottare parte della propria produzione verso l’Eurozona, dove le barriere commerciali restano più basse e la domanda di beni a basso costo è ancora sostenuta. L’effetto si sta già facendo sentire tra le aziende europee, costrette a fronteggiare una concorrenza sempre più agguerrita da parte di prodotti cinesi spesso sostenuti da ingenti sussidi pubblici e venduti a prezzi con cui i produttori locali difficilmente riescono a competere. La sovrapproduzione cinese, alimentata da una domanda interna debole e da politiche industriali espansive, cerca ora nuovi sbocchi in mercati aperti come quello europeo. Le conseguenze vanno oltre il semplice equilibrio commerciale. Un afflusso massiccio di prodotti cinesi nell’Eurozona potrebbe infatti contribuire a raffreddare ulteriormente l’inflazione, già in calo rispett...

Speciale GR 1 - Crisi siriana

Oggi sono stato invitato per un commento allo Speciale sulla Crisi siriana, condotto da Massimo Giraldi e Marco Barbonaglia. Potete ascoltare il mio intervento dopo quello della corrispondente RAI da Mosca. Vi auguro un buon ascolto.