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Visualizzazione dei post da novembre, 2024

Messaggio di Benvenuto

Benvenuti, Grazie per aver deciso di visitare questo blog. Qui potrete leggere alcune mie opinioni e riflessioni sulle principali questioni di Geopolitica e Sicurezza internazionale. Dal menù in alto a destra potrete accedere alle varie sezioni del blog. A voi tutti auguro una buona navigazione. Renato Caputo

25 novembre 2024: Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne

Il 25 novembre di ogni anno si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. La data non è casuale: quel giorno, nel 1960, furono uccise le sorelle Mirabal, tre attiviste politiche della Repubblica Dominicana, per ordine di Rafael Trujillo, ai tempi dittatore del Paese caraibico.  La giornata rappresenta un'occasione importante per riflettere e combattere la violenza di genere, fisica e psicologica, i femminicidi e qualsiasi altra forma di sopraffazione ai danni delle donne. La violenza contro donne e ragazze rappresenta una delle violazioni dei diritti umani più diffuse, persistenti e devastanti che, ad oggi, non viene denunciata a causa dell’impunità, del silenzio, della stigmatizzazione e della vergogna che la caratterizzano. Questo tipo di violenza può manifestarsi in modi diversi, ad esempio come violenza fisica, sessuale e psicologica, che comprende: violenza del partner in situazioni di intimità (maltrattamenti, abusi psicologici, stup

Il genocidio per fame di oltre 6 milioni di persone perpetrato dal regime sovietico

Nella puntata dello speciale La Storia del 23 novembre, andata in onda su Canale 5. Lo storico Ettore Cinnella ha spiegato in modo chiaro e sintetico come Stalin compì il genocidio del popolo ucraino. Per chi non avesse avuto l'opportunità di vederlo, può recuperare la puntata da qui. Pochi minuti possono bastare per capire il delirio di Putin che, proprio come Stalin, vuole sottomettere il popolo ucraino.

Pagati dall'intelligence russa per mappare Roma e Milano, due indagati

Mosca aveva chiesto agli imprenditori lombardi di fornire informazioni sui sistemi di videosorveglianza delle due maggiori città italiane. Avrebbero collaborato con l'intelligence russa "per mappare i sistemi di videosorveglianza di Roma e Milano" dietro un compenso in criptovalute che andava dai 2 mila ai 10 mila euro a 'pratica'. È l'accusa nei confronti di imprenditori brianzoli di 34 e 60 anni, residenti in Lombardia, formulata dalla Procura di Milano nell'ambito di un'inchiesta condotta dal Ros dei carabinieri. I due indagati "con base in alta Lombardia si erano fatti promotori di una collaborazione con i servizi di intelligence russi, al fine di fornire informazioni di natura sensibile", si legge in una nota del Ros. Il pm Eugenio Fusco gli ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini per il reato di 'corruzione del cittadino da parte dello straniero", aggravato dall'art. 270 bis in quanto commesso per finalità

Sostenere gli ucraini nella lotta per la vita

Ciò che mi colpisce di più è quanto poco il mondo e i decisiori politici sappiano della crisi sanitaria in Ucraina e dei suoi bisogni umanitari.  Può sembrare paradossale, ma per fermare la guerra gli ucraini hanno innanzitutto bisogno di più armi,  Tuttavia, mentre i partner dell'Ucraina discutono quali armi fornire e come limitarne l'utilizzo, centinaia di migliaia di ucraini feriti lottano per la propria vita. Innanzitutto, è importante comprendere che non c'è un solo sistema sanitario al mondo che sia preparato ad affrontare una guerra sul proprio territorio. In Ucraina, la maggior parte degli operatori sanitari erano donne con bambini e hanno dovuto fuggire dal Paese all'inizio della guerra, causando la mancanza di risorse umane nell'assistenza sanitaria. Se a questo aggiungete che, dall'inizio della guerra, sono state danneggiate o distrutte dai russi 1.861 unità mediche, capirete come la situazione sia drammatica. Anche in prima linea, i russi prendono di

Ennesimo attacco russo ha ucciso tre bambini insieme alla loro mamma a Kryvyi Rih.

Kyrylo , dieci anni, suo fratello Demyd , di quasi tre anni, e sua sorella Uliana , di soli due mesi, sono stati uccisi in un attacco notturno che ha colpito il loro appartamento, seppellendoli sotto le macerie. Con loro è morta anche la mamma Olena . Il padre è l'unico sopravvissuto della loro famiglia. Ogni notte, i bambini in Ucraina vanno a dormire con paura e incertezza , poiché la minaccia di attacchi incombe su di loro. Quando non sono nei loro letti, i bambini si nascondono nei corridoi e nei rifugi antiaerei tra allarmi ed esplosioni, sperando di risvegliarsi in una mattinata tranquilla con le loro case intatte e le loro famiglie al sicuro. Ancora una volta in Ucraina tre bambini e la loro mamma non si sono svegliati perché i russi hanno deciso di spezzare le loro vite.  Storie tragiche come questa sono diventate la norma in Ucraina , mentre continuano gli attacchi deliberati alla popolazione civile. Riposate in pace angeli. Perdonateci per non aver fatto tutto ciò ch

Pyongyang provoca Seul e ne testa le difese aeree

Quando i dittatori e le loro decisioni imperiali rimangono impuniti, altri si sentono incoraggiati. La Corea del Nord ha lanciato droni kamikaze in Corea del Sud come "test". I droni hanno sorvolato per ore aree chiave, tra cui la capitale, Seul, e la no-fly zone che circonda l'ufficio del presidente sudcoreano. Ciò ha spinto la Corea del Sud a schierare i suoi sistemi di difesa aerea. Il dittatore Kim Jong Un ha ordinato la produzione di massa di droni kamikaze.  La Corea del Nord ha la tecnologia necessaria perché la Russia e l'Iran l'hanno fornita.

La Russia è uno Stato terrorista

Questa è Toretsk. Una tranquilla cittadina ucraina di circa 35.000 abitanti prima della guerra. In questo momento, la Russia la sta radendo al suolo. Questa non è una guerra "a due parti". La Russia è l'aggressore. L'Ucraina si difende.  La falsa equivalenza morale deve finire. #russiaisaterroriststate

A Tbilisi si è svolta una manifestazione di protesta con lo slogan “Noi siamo l’Europa!”.

Lunedì a Tbilisi si è svolta una manifestazione di protesta con lo slogan “Noi siamo l’Europa”. I manifestanti chiedono nuove elezioni parlamentari e ritengono che quelle passate siano state truccate. Diverse migliaia di persone si sono radunate in viale Rustaveli davanti al palazzo del parlamento. C'erano bandiere della Georgia e dell'Unione Europea, nonché manifesti con gli slogan: "La Georgia vota per l'UE". Alla manifestazione hanno partecipato i presidenti delle commissioni per gli affari esteri dei parlamenti di Germania, Finlandia, Svezia, Francia, Lituania, Lettonia, Estonia e Polonia.  In mattinata, il presidente del Parlamento Shalva Papuashvili ha rifiutato di incontrare i parlamentari dei Paesi dell'UE, considerando la loro visita "di parte". Il capo della commissione per gli affari esteri del Bundestag tedesco, Michael Roth, rivolgendosi ai presenti davanti al parlamento georgiano, ha definito Tbilisi “la vera capitale dell’Europa”. &quo