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Dieci anni di torture russe a Donetsk


Da oltre dieci anni, la Russia commette atrocità nei territori temporaneamente occupati dell'Ucraina, mostrando il vero volto del "mondo russo". Esecuzioni di civili disarmati, torture, stupri, "campi di filtrazione" e incarcerazioni illegali... - la lista è inesauribile.

Uno dei luoghi emblematici di queste atrocità è l'ex centro culturale "Izolyatsia" di Donetsk, che, dopo la sua occupazione il 9 giugno 2014, è stato trasformato in una prigione illegale (de facto - campo di concentramento).

Dietro ogni anno, dietro ad ogni numero si cela il destino di quei cittadini ucraini che hanno subito queste violenze. L'aggressore russo ha dimostrato ancora una volta di non preoccuparsi della vita umana degli ucraini, né della loro cultura e della loro storia che, anzi, cerca di annientare in ogni modo.

Il Ministero degli Affari Esteri dell'Ucraina e I'Izolyatsia, la Piattaforma per le iniziative culturali, continuano ad attirare costantemente l'attenzione della comunità internazionale per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla sistematica politica repressiva della Federazione russa sul territorio dell'Ucraina.

Mantenere l'attenzione della comunità internazionale su questi e molti altri crimini del regime di Putin contro l'Ucraina e gli ucraini è necessario, tra le altre cose, per assicurare i responsabili alla giustizia.

Continuiamo a insistere sulla creazione di un vero e proprio Tribunale internazionale ad hoc per il crimine di aggressione russa contro l'Ucraina, al fine di garantire l'inevitabilità della punizione e prevenire crimini simili in futuro.

Senza punizione per lo Stato aggressore e il suo regime criminale, il mondo rischia di assistere a simili guerre di aggressione ancora e ancora.

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