Centinaia di migliaia di donne stanno subendo, sotto regimi tipici del Medioevo, un'oppressione violenta, in luoghi dove non possono svilupparsi come esseri umani.
Si dice che un'immagine valga più di mille parole. Questo video con fotografie del prima e del dopo in numerosi Paesi dove c'è stata un'evidente regressione e perdita dei diritti fondamentali di donne e ragazze, ne è una prova inconfutabile.
Nulla giustifica ciò che sta accadendo in molte parti del mondo: non si tratta di coprirsi il capo, non è il velo, non è l'hijab, è il dominio di uomini che subiscono l'influenza dell'estremismo religioso e che stanno esercitando con sempre maggiore forza la loro repressione nei confronti delle donne.
La realtà parla da sola: donne abusate, oggettificate, messe a tacere, lapidate, sottoposte a mutilazioni genitali, stuprate, isolate e senza voce.
Come ha detto Malala Yousafzai: "Non dobbiamo mai dimenticare che anche una sola voce, se alzata con convinzione, può cambiare il destino di una nazione".
Dobbiamo batterci perché le donne possano avere istruzione e formazione, sollecitare il sostegno delle organizzazioni internazionali.
Invece, la Russia di Vladimir Putin rimuove i talebani dall’elenco delle organizzazioni terroristiche. I talebani “sono il vero potere” in Afghanistan, ha dichiarato il ministro degli Esteri del Cremlino, Sergej Lavrov, e rimuoverli dalla lista russa delle organizzazioni terroristiche rispecchia secondo lui la realtà oggettiva. Non solo. La Russia ha invitato i leader talebani a partecipare al Forum economico di San Pietroburgo di giugno. Del resto cosa ci si può aspettare da un regime dispotico autore di atti di terrorismo internazionale. Tra simili si intendono.
Dobbiamo lottare per ciò che conta davvero, batterci per le donne e le ragazze che soffrono in questi Paesi, dovrebbe essere la nostra priorità.