In un'intervista a Repubblica l'ex oligarca in esilio spiega: "Serve una rivolta armata. Le proteste pacifiche non cambieranno mai niente".
"Putin è molto più debole di quanto ci vogliono far credere la propaganda del Cremlino o i suoi discorsi. Il golpe di Prigozhin ha dimostrato quanto molle fosse il suo ventre. Non credete alle sue minacce nucleari: se avesse voluto, avrebbe già sganciato un'atomica su Kyiv e ordinato il genocidio degli ucraini". È quanto afferma in un'intervista a Repubblica l'ex oligarca in esilio Mikhail Khodorkovskij. "Non ha scrupoli - aggiunge - ma non lo fa perché altrimenti avrebbe tutta la Nato e soprattutto la Cina contro: sarebbe la sua fine. E non credete che a Putin possa succedere un leader ancora più pericoloso".
"Non credete - dice ancora - al suo 'enorme consenso'. Se, magari con il sostegno di pezzi dell'esercito, iniziasse una rivolta popolare armata che non si fermi a pochi metri dal palazzo di Lukashenko come in Bielorussia perché senza armi, Putin avrebbe i giorni contati. Difficile dire ora come, ma vedremo. Solo così la Russia potrebbe tornare sulla strada della democrazia dopo la chance persa nel 1993".
"Da sempre - prosegue - Putin si ciba di guerre per rimanere al potere, o quando si sente minacciato. Stavolta, nel caso dell'Ucraina, ha commesso un madornale errore strategico. Ma non dovete illudervi come ha fatto la Germania di Scholz: un appeasement o una pace affrettata gli darà il tempo di riorganizzarsi, riarmarsi grazie alla sua economia di guerra e tornare alla carica molto presto. Se nel frattempo l'Occidente non sosterrà più l'Ucraina - conclude - l'Europa si ritroverà la guerra in casa in un paio di anni".