Come si suol dire, un'immagine vale più di mille parole. Lo sanno bene i grafici che hanno realizzato la copertina della rivista Time. Questa copertina non è quella del numero in edicola questa settimana, ma venne pubblicata il 18 maggio 2018. Quindi risale alla prima presidenza Trump e raffigurava la Casa Bianca sovrastata dalle cupole a cipolla russe.
Purtroppo in questi giorni è tornata estremamente attuale, dopo che Washington ha riabilitato Mosca con l'incontro di Riad.
Le esternazioni che sono seguite all'incontro bilaterale sono state persino più scioccanti, con il ministro degli esteri russo Lavrov che ha avuto il coraggio di dire che il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy “e tutta la sua squadra devono essere fatti ragionare e ricevere una bacchettata sulle mani”.
Che dire poi di ciò che ha detto Trump?
"E' sua la colpa della guerra in Ucraina" ha detto Trump. "Zelenskyy è il leader di un Paese distrutto e gode di un tasso di popolarità del 4%", aggiungendo: "Oggi ho sentito dire: 'Oh, beh, non siamo stati invitati'. Beh, sono deluso. Sei (riferendosi a Zelenskyy n.d.r.) stato lì per tre anni. Non avresti mai dovuto iniziarla questa guerra, e avresti dovuto finirla in tre anni. Avresti potuto fare un accordo".
"Io avrei potuto fare un accordo per l'Ucraina che avrebbe dato loro quasi tutta la terra, e nessuno sarebbe stato ucciso, nessuna città sarebbe stata demolita e nessuna chiesa abbattuta. Ma hanno scelto di fare in un altro modo".
Commentando le parole del presidente Trump, Volodymyr Zelenskyy ha detto: "Donald Trump vive in uno spazio di disinformazione russa". Gli Stati Uniti stanno aiutando la Russia ad uscire dal suo "giusto" isolamento globale, ha aggiunto il presidente ucraino. "Questo non è positivo per l'Ucraina. Stanno tirando fuori Putin dall'isolamento, e i russi sono contenti perché la discussione si concentra su di loro".
Neanche Dmitry Peskov, il portavoce di Putin, avrebbe potuto fare meglio.