Con dieci voti a favore su 15, con il sì di Mosca, Washington e Pechino, al Palazzo di Vetro è stato approvato il documento per porre fine rapidamente alla guerra in Ucraina, senza menzionare la Russia come aggressore, né citare l’integrità territoriale di Kiyv. Dopo l'incontro con Trump, Macron dichiara che "la tregua potrebbe essere raggiunta tra qualche settimana".
Nel giorno del terzo anniversario del conflitto in Ucraina, al Consiglio di Sicurezza Onu viene approvata una breve risoluzione presentata dagli Stati Uniti sulla “rapida fine della guerra” cui hanno votato a favore 10 membri su 15, compresi, congiuntamente, Usa e Russia, mentre Francia e Regno Unito – i principali membri del Consiglio di Sicurezza – si sono astenuti come pure Slovenia, Grecia e Danimarca. “Si tratta di un passo verso la giusta direzione”, è stato il commento dell’ambasciatore russo Vassily Nebenzia, che ha posto il veto su alcuni emendamenti proposti dai membri europei.
Prima della votazione finale, il Consiglio di Sicurezza ha discusso e votato su cinque emendamenti: due presentati dalla Russia e tre da Paesi europei. Tuttavia, nessuno di questi ha ottenuto l'approvazione necessaria. Mosca aveva cercato di includere nel testo un riferimento alle cause profonde del conflitto e di definire la guerra come uno scontro sul futuro dell'Ucraina, mentre i Paesi europei avevano insistito su una formulazione che sottolineasse la necessità di una pace giusta basata sulla Carta delle Nazioni Unite, sulla sovranità nazionale e sull'integrità territoriale. Inoltre, l'Unione Europea voleva che nel testo si parlasse esplicitamente di una "invasione su vasta scala dell'Ucraina da parte della Russia".