Passa ai contenuti principali

Storie di ordinario eroismo. Oggi vi parlo di Dmytro Petlenko

Ieri, durante il massiccio attacco al sistema energetico da parte degli aggressori russi è stato ucciso Dmytro Petlenko, un operatore del reparto caldaie-turbine che lavorava in una delle centrali termiche. Ha dedicato più di 30 anni all'industria energetica. Ha lavorato a lungo presso la Centrale termoelettrica (TPP) di Zaporizhzhia, ma - dopo l'occupazione di Enerhodar - ha ottenuto un lavoro presso un'altra centrale termoelettrica del Gruppo DTEK, dove ha lavorato per l'ultimo anno e mezzo.

A giugno, dopo l'ennesimo attacco russo contro le infrastrutture energetiche dell'Ucraina, qualcuno raccolse a caldo il suo commento: "Dopo essermi trasferito, ho trovato rapidamente lavoro in un'altra TPP. Qui sono tornato alla vita. Sono molto grato all'azienda per il fatto di avere un lavoro qui, l'opportunità di essere utile al Paese in un momento così difficile".

Dmytro e i suoi colleghi erano già finiti sotto il fuoco degli aggressori russi in precedenza. Ecco come descrisse gli eventi di quella notte: "Avevo appena ultimato il giro di controllo degli apparati e proprio in quel momento è stato annunciato un raid aereo. Abbiamo cercato di stare tutti insieme. L'attacco è avvenuto rapidamente. Quando abbiamo visto la distruzione, il fumo, abbiamo capito cosa era successo. Siamo rimasti storditi, disorientati, ma ci siamo subito affrettati a spegnere manualmente le apparecchiature, perché l'automazione non funzionava, e a ispezionare l'area per capire l'entità delle distruzioni".

Ecco chi era Dmytro. Una persona dedita al suo lavoro, professionale ed esperta. Un lavoratore dell'energia con la lettera maiuscola. La sua uccisione, oltre che per i suoi cari, è un'enorme perdita per l'intera industria energetica ucraina. 

Sentite condoglianze alla famiglia, ai colleghi e a tutti coloro che conoscevano Dmytro.


Post popolari in questo blog

Speciale GR 1 - Crisi siriana

Oggi sono stato invitato per un commento allo Speciale sulla Crisi siriana, condotto da Massimo Giraldi e Marco Barbonaglia. Potete ascoltare il mio intervento dopo quello della corrispondente RAI da Mosca. Vi auguro un buon ascolto.

Sopraffazione e disonore

Il disonore è evidente. Abbandonare il popolo ucraino a chi ha distrutto le sue case, deportato i suoi bambini e cercato di annientarne l'identità significa tradire sé stessi e il mondo. II piegarsi di Trump a Putin e il trattare l'Ucraina come un fastidio riporta alla parola desueta "onore", ormai malvista perché associata a concetti apparentemente superati. Eppure, il disonore lo si vede a occhio nudo. Le parole di Mattarella, che collocano l'invasione russa nella storia europea come la riproduzione a parti invertite dei fasti osceni del Terzo Reich imperialista a caccia del suo spazio vitale, contrastano con il cinismo della Casa Bianca trumpiana, che baratta la pace con un piatto di lenticchie, le terre rare. Il disonore dell'abbandono dell'alleato, della commercializzazione della pace, emerge nella sua forma più schietta e ultimativa. Un popolo non è un concetto astratto: è fatto di vecchi e bambini, di giovani donne e uomini, delle loro case, della l...

Pavel Durov, il fondatore di Telegram, è stato arrestato in Francia

Il creatore ed Amministratore delegato di Telegram, il miliardario Pavel Durov, è stato arrestato all'aeroporto di Parigi e messo in custodia. Da quanto si è appreso, sarebbe stato arrestato subito dopo il suo arrivo in Francia dall'Azerbaigian dove è giunto con un aereo privato.  Secondo fonti francesi, Durov è stato messo in custodia come misura restrittiva nell'ambito di in un procedimento penale. Ufficialmente le autorità non hanno ancora annunciato l'arresto di Durov. Tuttavia, sembra che le accuse mosse dalle autorità francesi nei confronti di Durov siano connesse con il fatto che Telegram, di fatto agevoli il traffico illegale di droga, i crimini di pedopornografia e altre frodi. Questo perché Telegram rifiuta di collaborare con le autorità. Fonti vicine agli investigatori sostengono che nei confronti di Durov fosse stato emesso un mandato di cattura che, appena l'uomo d'affari è giunto in Francia, ha fatto scattare l'arresto. Resta da capire come mai...