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Il Ministero degli Esteri della Moldova ha dichiarato persona non grata un dipendente dell'ambasciata russa


Il Ministero degli Affari Esteri della Moldova ha dichiarato “persona non grata” un dipendente dell'ambasciata russa. Il dicastero ha informato di ciò l'ambasciatore russo a  Chişinău, Oleg Vasnetsov.

"La decisione di espellere è stata presa a seguito delle misure adottate, che hanno permesso di raccogliere informazioni e prove che il diplomatico russo ha svolto attività sul territorio della Moldavia che erano incompatibili con il suo status diplomatico", ha affermato il Ministero degli Esteri moldavo in una dichiarazione.

Secondo l’ambasciatore russo, l’assistente addetto militare è stato dichiarato “persona non grata” e dovrà lasciare la Moldavia “entro un certo tempo”. Secondo fonti riservate, si tratterebbe dell'assistente addetto militare dell'ambasciata russa a  Chişinău, Dmitry Kelov.

Kelov era un membro della delegazione russa presso la Commissione di controllo unificata, una struttura tripartita responsabile della supervisione della situazione nella non riconosciuta Transnistria.

A Mosca, Kelov avrebbe avuto la residenza in una casa che per anni è stata utilizzata per ospitare ufficiali del GRU, tra cui Anatoly Chepiga, accusato nel 2018 di aver avvelenato anche l'ex spia russa Sergei Skripal e sua figlia nel Regno Unito e sospettato di sabotaggio e attentato nel 2014 in un deposito di armi nella Repubblica Ceca.

Ieri, dopo perquisizioni nel Parlamento della Moldova, un impiegato parlamentare e un rappresentante della polizia di frontiera sono stati arrestati con l'accusa di tradimento e cospirazione. Da quanto risulta questa indagine aveva come soggetto principale il Capo del dipartimento giuridico del Parlamento della Moldova, Ion Creanga, colto in flagrante mentre trasmetteva informazioni ai dipendenti dell'ambasciata russa a Chişinău.

Secondo la procura i detenuti collaborano con la parte russa dal 2023. La compagnia televisiva moldava PRO TV chiarisce che l'ambasciata russa ha pagato agli informatori dai 500 ai 2.000 dollari per aver trasmesso informazioni che costituivano un segreto di stato.

Nel luglio 2023, la Moldova aveva espulso 45 diplomatici russi e personale dell'ambasciata dal Paese, citando preoccupazioni per i tentativi di Mosca di "destabilizzare" la situazione nel Paese.

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