I ministri degli esteri di otto Paesi dell'Unione europea hanno inviato una lettera al capo della diplomazia europea Josep Borrell con la proposta di limitare la circolazione dei diplomatici della Federazione Russa all'interno dei paesi Schengen. Questa richiesta è collegata, come nota la lettera, al sospetto che la libera circolazione renda più facile per i diplomatici condurre “attività dannose”. Lo ha riferito alle agenzie occidentali il rappresentante ufficiale del governo ceco.
Il ministro degli Esteri ceco Jan Lipavsky ha confermato che la lettera, datata 11 giugno, era stata inviata a Borrell. Secondo il ministro, la misura proposta è necessaria perché la circolazione dei diplomatici russi e dei loro familiari all'interno dei paesi Schengen “costituisce un'infrastruttura” per le attività illegali.
Nella lettera si afferma che "le attività di intelligence, la propaganda e perfino la preparazione di atti di sabotaggio sono i compiti principali di un numero significativo di presunti diplomatici russi nell'Unione europea".
Il capo della diplomazia ceca ha citato Voice of Europe, un sito di notizie con sede a Praga che la Repubblica Ceca ha aggiunto a marzo alla lista delle sanzioni dopo che è stato stabilito che tentava di effettuare operazioni di influenza a vantaggio di Mosca sul territorio ceco. Da allora sono state scoperte numerose operazioni di disinformazione, ha affermato.
L'appello dei ministri degli Esteri di otto Paesi dell'UE a Borrell ha sottolineato la necessità di adottare urgentemente misure restrittive.
“Stiamo fornendo ai diplomatici russi…[la] possibilità di viaggiare…in tutta Europa. Non capisco perché”, ha detto Lipavsky. La Russia limita i viaggi dei diplomatici dell’UE, “quindi dovremmo rimuovere questa asimmetria per il bene della nostra sicurezza nazionale”, ha aggiunto.
Lipavsky ha affermato che i movimenti dei diplomatici russi creano la base per minacce nel cyberspazio e altri "sabotaggi e sotterfugi" in un momento in cui i Paesi dell'UE sono preoccupati per i tentativi di Mosca di seminare discordia tra di loro. Secondo il ministro degli Esteri ceco le minacce ibride crescono e l’Unione europea deve dimostrare alla Russia che non intende sopportarle.
La lettera inviata a Borrell è stata firmata da Paesi Bassi, Danimarca, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Repubblica ceca.