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Ogni Paese ha gli eroi che si merita


Alla parata del Giorno della Vittoria di Mosca, Putin ha inviato quello che era chiaramente un messaggio circondandosi di ufficiali delle unità accusate di atrocità in Ucraina.

Il maggiore Boris Dudko,  direttamente dietro a Putin, ha prestato servizio nella 76a divisione d’assalto aviotrasportate, che occupò Bucha vicino a Kyiv, dove le truppe russe uccisero oltre 600 civili e furono coinvolte in omicidi, torture, stupri, azioni che l’Ucraina considera genocide.

Sempre dietro il dittatore russo, ma a sinistra di Putin c'era il tenente senior Chalym Chuldum-ool della 55a brigata di fucilieri a motore delle guardie separate, che nel marzo 2022 mantenne in detenzione 350 residenti del villaggio di Yahidne nel seminterrato di una scuola in condizioni simili a quelle di un campo di concentramento. 

Dieci ostaggi morirono prima che i prigionieri fossero rilasciati solo dopo che i russi abbandonato il villaggio.

Strano che Putin non abbia voluto altri due "eroi" russi alla parata. Due dei criminali più brutali della Russia sono stati scarcerati e inviati al fronte per combattere la guerra contro l'Ucraina. Se sopravviveranno, al termine del contratto, saranno liberi. Uno ha ucciso un uomo e poi ne ha cucinato il cuore. L'altro ha smembrato due giovani donne. Sono storie di una brutalità inaudita. Magari loro potranno essere presenti il prossimo anno.

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