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Alla proposta shock di Tarquinio di "sciogliere la NATO", rispondo: "No, grazie!"


Marco Tarquinio, arriva all’inosabile: propone di sciogliere la NATO. Nel pieno di una guerra nel cuore dell’Europa, aperta dalla Russia, nel pieno degli attacchi cyber e di guerra ibrida contro tutti i Paesi occidentali da parte di Stati autocratici, si pensa di abolire lo scudo che ci assicura sicurezza, pace e stabilità.

È bene ricordare a Tarquinio e a tutti coloro che la pensano come lui quali siano i fondamenti della Carta Atlantica: 

  • no a ingrandimenti territoriali a spese di altri; 
  • no a mutamenti territoriali che non rispettino voti liberamente espressi dai popoli interessati; 
  • diritto di tutti i popoli di scegliersi la forma di governo e restaurazione dei diritti sovrani e dell’autonomia di coloro che ne sono stati privati con la forza; 
  • accesso in condizioni di parità al commercio e alle materie prime del mondo;
  • cooperazione economica fra tutti gli Stati per assicurare a tutti migliori condizioni di lavoro, progresso economico, sicurezza sociale; 
  • distruzione della tirannia nazista e garanzia di pace a tutti i popoli per vivere sicuri nei confini e liberi dalla paura e dal bisogno;
  • libera circolazione nei mari e negli oceani;
  • rinuncia all’impiego della forza. 
La guerra di aggressione lanciata dalla Federazione Russa contro l’Ucraina, la condizione di instabilità nel Mediterraneo allargato, pongono al contrario l’esigenza di un rafforzamento dell'azione di difesa e di tutela della NATO sul fianco sud. Altro che uscire. Persino Berlinguer (sic!) era arrivato nel 1976 a dire che si sentiva più sicuro con la NATO anziché sotto il Patto di Varsavia. 
Tarquinio riporta la sinistra italiana al 1949. 

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