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Dichiarazione congiunta dei ministri degli Esteri di Estonia, Lettonia e Lituania sulle prossime elezioni presidenziali in Russia


Sono passati quasi dieci anni dall'annessione illegale della Crimea e della città di Sevastopol da parte della Russia e due anni dall'invasione e aggressione su vasta scala della Russia contro l'Ucraina.

Mentre questa guerra brutale continua, mietendo vittime tra gli ucraini e causando enormi sofferenze e distruzioni umane, la Russia intende organizzare le cosiddette elezioni nelle date coincidenti con il decimo anniversario dell’annessione illegale della Crimea, che è l’ennesima palese provocazione da parte della Russia. La Russia ha annunciato che intende trattenerli anche nei territori dell'Ucraina temporaneamente occupati e illegalmente annessi. Questo passo è difficile da considerare se non come l’ennesimo tentativo di legalizzare l’occupazione temporanea e l’annessione dei territori ucraini.

Noi, Ministri degli Esteri di Estonia, Lettonia e Lituania, facendo riferimento alla dichiarazione dell'Alto Rappresentante dell'Unione Europea Josep Borrell del 12 dicembre 2023, sottolineiamo che lo svolgimento delle elezioni russe nei territori dell'Ucraina temporaneamente occupati e illegalmente annessi costituisce una grave violazione della diritto internazionale, Carta delle Nazioni Unite e indipendenza, sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina. Non riconosciamo e non riconosceremo lo svolgimento di tali elezioni né i loro risultati nei territori dell'Ucraina temporaneamente occupati e annessi illegalmente dalla Russia. La Russia non ha alcuna base legittima per tale azione sul territorio internazionalmente riconosciuto dell’Ucraina. Condanniamo fermamente queste decisioni inaccettabili della leadership politica russa. La leadership politica russa e coloro che sono coinvolti nell'organizzazione di tale azione subiranno le conseguenze di queste attività illegali.

Sosteniamo fermamente l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina all'interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale. Crimea, Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Luhansk sono l'Ucraina.

Le prossime “elezioni” presidenziali in Russia non saranno né libere né giuste. In un contesto di totale repressione dell’opposizione e dei media indipendenti, con la mancanza di candidati alternativi credibili e senza il monitoraggio internazionale, queste elezioni non avranno alcuna legittimità democratica.

Nel frattempo confermiamo che Estonia, Lettonia e Lituania continuano a rispettare i nostri obblighi internazionali volti a garantire la sicurezza delle missioni diplomatiche e del loro personale nei nostri paesi, e continueranno a farlo.

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