Hamas: "Abbiamo bisogno del sangue delle donne, dei bambini e degli anziani" e Putin sceglie i jihadisti.
Ismail Haniyeh, leader di Hamas, ha affermato: "Il vostro sangue non è un'invocazione di aiuto. Noi [ndr. Hamas] siamo proprio quelli che hanno bisogno del vostro sangue, il sangue di donne, bambini e anziani, in modo da risvegliare dentro di noi lo spirito rivoluzionario, risvegliarci all'azione e suscitare in noi lo spirito della sfida, spingendoci ad andare avanti!". Il suo appello ha l'aria di un monito, ma allo stesso tempo un messaggio per galvanizzare i palestinesi a sostegno della lotta di Hamas.
Quello che Haniyeh non dice nel vodeomessaggio è che proprio Hamas – considerata un’organizzazione terroristica da Unione europea, Stati Uniti e non solo – usa i civili come “scudi umani” . Rientra nella strategia terroristica di Hamas di istituire posti di comando e sale operative a ridosso di strutture civili, dalle palazzine residenziali agli ospedali.
"L'Iran è uno degli sponsor di lunga data di Hamas. È uno dei principali aiutanti del gruppo in termini di organizzazione dell'addestramento e della logistica, di contrabbando di armi. Per quanto riguarda l'attacco a Israele, ci sono punti che sollevano il dubbio che l'Iran sia stato direttamente coinvolto nella sua preparazione", ha spiegato Sarah Bazubandi, ricercatrice presso il German institute for global and regional studies.
Ma oramai è evidente che l'Iran non è l'unico sostenitore di Hamas. Giovedì, dopo quasi tre settimane di precario equilibrismo diplomatico mascherato da una sbandierata imparzialità sul conflitto tra Israele e Hamas, la Russia è venuta allo scoperto.
Nello stesso giorno, Mosca ha ricevuto una delegazione di Hamas, guidata dal numero due politico Mousa Mohamed Abu Marzouk, e il viceministro degli Esteri iraniano Ali Bagheri Kani.
Gli sviluppi hanno sollevato la preoccupazione in Occidente che la Russia abbia formato un "asse del terrore" con Hamas, mediato dall’Iran, che già fornisce a Mosca droni per la sua guerra in Ucraina.
Hamas ha elogiato personalmente Putin per la sua “posizione” sul conflitto e “ha riconosciuto il ruolo attivo della diplomazia russa”.
Solo due giorni dopo che questo vertice del terrore si è svolto a Mosca, c'e stata la diffusione di questo videomessaggio del numero uno del gruppo terroristico palestinese, Le parole di Haniyeh, pronunciate al sicuro della sua residenza a Doha, la capitale del Qatar, dove vive anche il predecessore, Meshaal, insieme ad altri importanti membri della leadership di Hamas, rientrano nella strategia per cui Hamas ha impedito in ogni modo il trasferimento di popolazione di Gaza dal Nord della Striscia al Sud, lo spopolamento che avrebbe consentito a Israele di mirare agli obiettivi militari senza il rischio di effetti collaterali devastanti.
Riflettano coloro che continuano a scendere in piazza in Europa invocando il dialogo. Esattamente, con chi Israele dovrebbe dialogare? Con Hamas?
La soluzione due popoli, due Stati potrà esserci solo dopo la neutralizzazione totale di questa organizzazione terroristica.
Hamas è davvero il peggior nemico del popolo palestinese, così come la Russia, l'Iran e le altre autocrazie che sostengono Hamas sono nemici della pace e della stabilità a livello internazionale.